CERCA NEL BLOG

domenica 26 aprile 2015

ANTEPRIMA: IT'S CHRISTMAS TIME PARTE 2 - CAPITOLO 10: UN NUOVO INIZIO #2




Se vi è piaciuta davvero questa storia, condividete da per tutto (facebook, twitter, google+), aiutatemi a far conoscere questa storia, così altre persone potranno immergesi nella magia di questi libri. Se vi è piaciuta davvero tanto, consigliatela anche ai vostri amici e famigliari.




DISCLAIMER: 
È assolutamente vietato copiare il contenuto dei post incentrati sulle mie storie. Tuttavia potete copiare la sinossi e condividere sui vostri blog la data d'uscita dei capitoli successivi.

VI RICORDO CHE IL 30 APRILE ORE 21:00 POTRETE LEGGERE L’ULTIMO CAPITOLO INTERO DI QUESTA SECONDA PARTE. Per leggere i capitoli precedenti, clicca qui.

“Fatemi sapere se vi piace questa storia, se avete da criticare, fatelo pure, perché le critiche sono costruttive. Mi piacerebbe ricevere un vostro giudizio. Grazie per aver letto questa storia. Ciao e non perdetevi L’ULTIMO CAPITOLO DI QUESTA SECONDA PARTE IL 30 APRILE ORE 21:00”.

Per leggere la prima parte dell’anteprima del decimo capitolo, clicca qui.

CAPITOLO 10: UN NUOVO INIZIO

Avrebbero dovuto incontrare il loro avvocato prima dell’udienza, perché aveva da dirgli delle cose che erano veramente importati per il processo.
Così, dopo essere scesi dall’aereo, presero i loro bagagli e lasciarono l’aeroporto.
Il clima era diverso rispetto a quello della Lapponia, non c’era quel freddo pungente che gli faceva gelare persino le ossa.
Dei nuvoloni scuri si stavano sempre più avvicinando e minacciando il clima mite e temperato.
Gli mancavano terribilmente i loro figli, ma sarebbero andati a quel processo anche per loro, per mettere, anche per loro, la parola fine su quella storia.
Il padre di Henry, non riusciva ancora a sentirsi figlio di Claus, certo lo ammirava, capiva che era una persona fantastica ed era contento che potesse diventare il nonno dei suoi figli; forse, con il tempo lo sarebbe diventato, con il tempo l’avrebbe accettato, fino a chiamarlo papà. Ci sperava, ci sperava con tutto se stesso, ma per ora, non si sentiva ancora pronto a chiamarlo così.
Fin da bambino aveva immaginato le fisionomie dei suoi genitori; addirittura, a volte se li sognava durante la notte, lì, in quel mondo incantato, in cui i suoi desideri potevano diventare realtà.
Tuttavia, nella sua testa si ripeteva la stessa domanda che si faceva fin quand’era piccolo: “perché l’aveva abbandonato?”. Forse, se fosse riuscito a rivolgere questa domanda a Claus, sarebbe riuscito a vederlo con occhi diversi e ad accettarlo come suo padre.
Non vedeva l’ora di rivolgerli quella domanda.
Di fronte all’aeroporto c’erano tanti taxi che stavano partendo e per questo, si misero a correre e ad alzare una mano, per farne fermare uno.
Aprirono lo sportello, salirono dentro e il padre di Henry  lo chiuse.
Il tassista girò la chiave per accendere la macchina e dopo pochi secondi, fece manovra per immergersi nella carreggiata. Così, il tassista si diresse verso il loro albergo.
Per la strada c’era davvero tanto traffico; i genitori di Henry non si parlavano, non avevano niente da dirsi. All’improvviso, lui le prese la mano e la strinse forte tra la sua.
Il padre di Henry, vedeva un futuro meraviglioso davanti a se; mentre pensò questo, involontariamente, incurvò le labbra.
Non chiedeva niente dalla vita: non voleva altro dalla vita. Aveva ritrovato Neal e questa cosa gli bastava. Quando aveva perso Neal, il suo cuore si era come spezzato in mille pezzi e non importava se ci fosse la luce o il sole, perché lui viveva perennemente in un mondo fatto di oscurità.
Quando arrivano di fronte all’albergo, pagarono il tassista e scesero dall’auto.
Entrarono dentro all’albergo e dopo aver preso la chiave della loro stanza, presero l’ascensore per raggiungerla.
Non appena entrarono in camera si buttarono sul letto per rilassarsi. Stavano lì, sdraiati a osservare il soffitto; dopo un po’ di minuti, s’alzarono e si fecero una doccia rinfrescante, per rilassarli e togliersi di dosso il sudore.
Non appena furono pronti, si vestirono e uscirono dall’albergo per andare a incontrare il loro avvocato.
Si tenevano mano nella mano, non avevano niente da dirsi e l’uno cercava sempre la forza nell’altro; da soli si sentivano persi, ma insieme avrebbero potuto spaccare il mondo.
Così, dopo una decina di minuti raggiunsero l’ufficio del loro legale. Suonarono il campanello e quando s’aprì la porta videro l’avvocato, vestito in modo elegante, con un completo nero, una camicia bianca, una cravatta celeste che riprendeva i colori dei sui occhi. Non appena se li trovò di fronte gli sorrise e aprì ancora di più la porta per permettergli d’entrare nel suo studio.
Li fece accomodare su delle sedie e dopo si sedette dietro di loro e per un istante, chiuse gli occhi e sognò la vittoria. Ne era sicuro, avrebbe messo la parola fine su quella brutta storia e i cattivi sarebbero stati consegnati alla giustizia.
In qualche modo, il bene trionfa sempre sul male, anche se a volte non è così. L’avvocato c’è l’aveva messa tutta per arrivare alla verità e ottenere la giustizia per quella famiglia che aveva quasi rischiato di perdere un figlio.
«Vi volevo solo dire che credo che oggi, abbiamo tutte le carte in tavola per mettere la parola fine su questa storia». Gli disse con il sorriso sulle labbra e un tono della voce molto determinato.
Allora, entrambi i genitori di Henry si guardarono negli occhi, si sorrisero e si strinsero la mano.
S’avviarono con il loro avvocato fino all’aula di tribunale e quando entrarono, si misero a sedere e attesero che il processo iniziasse.

FINE ANTEPRIMA… NON PERDERETE L’ULTIMO CAPITOLO INTERO DI QUESTA SECONDA PARTE IL 30 APRILE ORE 21:00.

Se ti è piaciuta l'anteprima di quest'ultimo capitolo, commentalo, iscriviti come lettore fisso al mio blog, aggiungimi a google+ e condividilo sui tuoi social.

Nessun commento:

Posta un commento