ACROSS THE WORLD'S: LA LEGGENDA PERDUTA
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TRAMA:
Alison si era sempre sentita diversa da tutti, si poneva domande strane e sapeva di non vivere la sua vita. Si sentiva abbandonata a un destino non del tutto suo, come se qualcuno o qualcosa avesse interferito nella sua vita e i suoi sogni la spaventavano così tanto da farla svegliare di soprassalto nel cuore della notte.
Da bambina incontrò un ragazzo molto stano che avrebbe spaventato tutti quanti, ma non lei, che vedeva in lui qualcosa di magico; si sentiva uguale a quel ragazzo. Con il passare degli anni, ripensava in continuazione a quel ragazzo; una parte di lei, quella più profonda, sapeva che avrebbe potuto darle le risposte alle sue domande.
Allora non lo sapeva ancora, ma quell'incontro avrebbe stravolto per sempre la sua vita.Si sente sola e persa, fino a quando verrà salvata da Justin un ragazzo per certi aspetti molto simile a lei. Le loro vite diverse si fonderanno e insieme troveranno la forza di lottare in un mondo che con il passare del tempo sta diventando sempre più crudele. Un minaccia dietro l'angolo rischierà di oscure le loro vite. Riusciranno a sopravvivere? e a sconfiggere il male che si sta risvegliando?. Saranno in grado di lottare e di farsi carico di un destino scritto dalla notte dei tempi?.
Allora non lo sapeva ancora, ma quell'incontro avrebbe stravolto per sempre la sua vita.Si sente sola e persa, fino a quando verrà salvata da Justin un ragazzo per certi aspetti molto simile a lei. Le loro vite diverse si fonderanno e insieme troveranno la forza di lottare in un mondo che con il passare del tempo sta diventando sempre più crudele. Un minaccia dietro l'angolo rischierà di oscure le loro vite. Riusciranno a sopravvivere? e a sconfiggere il male che si sta risvegliando?. Saranno in grado di lottare e di farsi carico di un destino scritto dalla notte dei tempi?.
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- LUNEDÌ --- ORE 21:30
- MERCOLEDÌ -- ORE 21:30
- VENERDÌ -- ORE 21:30
- DOMENICA -- ORE 21:30
Se ti sei perso/a il primo capitolo te lo lascio qui:
Appena si svegliò la mattina, decise subito che doveva immediatamente mettere in atto il suo piano per non trasferirsi. Era un piano difficile e pieno d'insidie. C'erano tante possibilità di fallire, come anche d'uscirne vittoriosa; ma tutto ciò, dipendeva solo dalla sua abilità di gestire al meglio il piano che aveva in mente.
Al mattino, cercò di comportarsi il più normale possibile, come se durante la notte avesse riflettuto e perfino capito che cambiare città le avrebbe portato solamente dei benefici; doveva far credere ai suoi genitori, che il giorno precedente, troppo presa dalla rabbia, non era riuscita a cogliere bene tutti gli aspetti di questo trasferimento.
S'alzò e cercò di comportarsi il più normale possibile.
Anche quella notte aveva sognato quel ragazzo. Questa volta fu molto strano, c'era qualcosa di strano in quel sogno; ma non riuscì a capire cosa. Poi, tutto a un tratto, alla fine del sognò, vide un mese del calendario cerchiato di rosso, ma purtroppo non riuscì a capire di quale mese si trattasse. Non aveva mai creduto in queste sue premunizioni che faceva attraverso i sogni e la scrittura, ma questa volta, c'era qualcosa di diverso. Una strana sensazione, le diceva che in quei sogni c'era qualcosa di vero. Forse c'era qualcosa che doveva capire?, anche se tutt'ora non riusciva a capirne il senso, ma era sicura che con il tempo e facendo lo stesso sogno l'avrebbe sicuramente capito. Forse il suo destino l'avrebbe portata a rincontrare quel ragazzo, ormai quasi uomo.
«Ti posso fare una domanda, un po' imbarazzante e anche insensata; ma per me è importante ricevere il pensiero di qualcun'altro». Disse ad Alan.
«Parla pure». Le disse, per invitarla a parlare.
«Beh!, da dove iniziare. Te credi nei sogni?». Lui si voltò e la guardò negli occhi.
«Ti stai riferendo a quelli che uno aspira nella vita o a quelli che uno s'immagina la notte?».
«Quelli che t'immagini la notte». Ribadì.
Alan fece una pausa e continuò, «non mi sono mai posto questo problema. Li ho sempre considerati come la massima espressione del nostro inconscio. Ovvero, quello che noi desideriamo e che non abbiamo il coraggio neanche a confessare a noi stessi».
«Te pensi che potrebbero essere delle premunizioni. Potremmo, sempre per ipotesi, sognare un evento che non è ancora accaduto».
«Perché tutte queste domande strane?, che cosa hai bevuto stamattina?». Le disse per scherzare; ma lei, si sentì un po' presa in giro da questa costatazione che fece Alan.
«Dai non mi prendere in giro è per una ricerca che ho intenzione di fare per aumentare i miei voti». Gli mentì.
«Non ti credo, sei troppo insistente, che cosa c'è sotto?. Un amico riesce sempre a capire quando un'amica mente».
Lei sorrise. «Davvero, non c'è niente. E se uno fa più volte lo stesso sogno e ogni volta gli appare qualche particolare in più. Non pensi che potrebbe essere un sogno premonitore?».
«In quel caso, forse, potrebbe. Io non lo so, non me ne intendo di sogni».
«Grazie comunque per l'aiuto che mi hai dato».
«Per un'amica farei questo e altro». S'avvicinò a lei per metterle un braccio sopra la spalla.
Passarono qualche ora insieme e dopo il pranzo a scuola, riuscì finalmente a incontrare la sua migliore amica che la conosceva da una vita. Si poteva dire che vivevano in simbiosi, come se fossero realmente due sorelle gemelle.
«Lo sai che ci trasferiremo a breve». Disse Alison infuriata. Con la mano destra stava quasi distruggendo un quaderno dalla rabbia. E continuò, dopo aver abbassato lo sguardo a terra, per la tristezza che stava provando in quell'istante.
«Non ci potremmo più vedere così intensamente».
La sua amica le posò una mano sul braccio prima di parlarle. «Due anime gemelle, come noi, non potranno mai essere separate, nemmeno se a dividerci ci saranno molti chilometri e addirittura i mari. Nessuno ci potrà mai separare veramente. Ci vedremo di meno, ma con le tecnologie di oggi ci potremo sentire, in qualsiasi momento e persino in tempo reale. Non ti preoccupare e non litigare con i tuoi genitori».
«Hai ragione, farò la brava, ma farò una bella sorpresa ai miei genitori».
«Non fare sciocchezze!». Le ricordò. Si salutarono con una abbraccio consolatorio.
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