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venerdì 6 novembre 2015

RECENSIONE FILM (12) - LA TEMPESTA DEL SECOLO DI STEPHEN KING

TRAMA:
La chiamarono la tempesta del secolo perché fu l'apocalisse, davvero. Neve alta un metro e mezzo, raffiche a cento all'ora, capannoni risucchiati dal mare; perfino la torre del faro spazzata via dai flutti. Gli abitanti di Little Tall ne avevano viste di burrasche, ma questa... Little Tall Island è un'isoletta davanti alle coste del Maine. D'estate ferve di turisti e aragoste, d'inverno i pochi residenti - gente solida, di mare - restano a fronteggiare una natura ostile. Una comunità piccola ma efficiente, abituata a contare su se stessa e a custodire i propri segreti... Come in questa bufera, in cui l'isola rimane tagliata fuori dal mondo per più giorni e, assieme alla furia degli elementi, si scatena anche qualcos'altro. Qualcosa che nessuno aveva mai visto fino ad allora. Qualcosa che nessuno vorrebbe mai vedere. Poco prima che incominci a nevicare Martha Clarendon, ottantenne e invalida, viene aggredita selvaggiamente nella sua casa. E mentre il cadavere insanguinato si raffredda sul pavimento, l'assassino, con il suo bastone dalla testa ringhiante di lupo, siede tranquillamente in poltrona... ad aspettare. Sa che verranno ad arrestarlo. E glielo lascerà fare; perché è giunto fin lì per un motivo. E dopo aver inflitto dolore, morte e distruzione se li troverà infine di fronte, ridotti a un gregge tremante: lo sceriffo Anderson, la sua famiglia e tutti i membri dell'ordinata, esigua collettività. Allora detterà le sue condizioni: "Datemi quello che voglio e me ne vado". Alcuni morirono subito, altri anni dopo, oppressi dal ricordo prima ancora che dal rimorso. Quasi tutti morirono dentro. Perché quello che chiedeva li costrinse a guardare nell'abisso delle loro anime... "La tempesta del secolo" è anche un film Tv, prodotto negli Stati Uniti dalla rete televisiva Abc e distribuito in Italia dalla Warner. 

RECENSIONE:
Questa è una serie tv divisa in tre puntate da più di un’ora, scritta da Steven King. Non nasce come libro, ma appunto come serie tv. Se vi può interessare di questa storia potete trovare il libro, che però è scritto sotto forma di sceneggiatura.

Siamo su un’isola immaginaria alle coste del Maine, chiamata Litte Tall e mentre è in arrivo una tempesta i cittadini si preparano a fronteggiare il maltempo che di li a poco li colpirà.
All’inizio della serie tv, vediamo comparire un personaggio, che appena lo vedi ti fa venire i brividi, insomma, una di quelle scene che vi fa mettere su chi va la, in attesa di saltare dalla sedia.
Insomma, compare questo personaggio vestito di scuro e con un espressione facciale che fa davvero paura. Questo personaggio si chiama Linoge, un nome che non è stato scelto a caso, ma non posso aggiungervi altro, altrimenti vi farei un bello spoiler.
Si presenta a casa di una vecchietta e la uccide, senza un motivo; mi sono dimenticata di dirvi che Linoge non fa parte della popolazione dell’isola.

Oltre a essere un personaggio davvero spaventoso, credetemi mi sono spaventata in alcuni punti, rivedendola la sera e anche al buio, ha con se un bastone da passeggio con la testa di lupo. Naturalmente, non è un semplice bastone e addirittura ci accompagnerà per tutta la storia, in un modo davvero spaventoso. 
Soprattutto all’inizio, c’è una scena in cui possiamo vedere questo personaggio che ha gli occhi chiusi e quando li spalanca sono completamente neri.

Un ragazzino entra in casa di quest’anziana, scopre il cadavere della donna e trova anche l’assassino. Così, lo sceriffo della città Mike Anderson, va a casa di questa donna, per vedere che cos’è successo. Un assassino dopo aver ucciso una persona sarebbe scappato, mentre lui rimane lì come se se si volesse far catturare. 
Lo catturano e lo portano alla cella dello sceriffo, ma la porta non si apre e sono costretti a passare dall’emporio dove ci sono tutte le persone che stanno facendo la spesa a causa della tempesta.
E mentre Linoge, cammina, si ferma a parlare con le persone e gli dice dei particolari che non potrebbe sapere, visto che non conosce quelle persone. Linoge sembra essere a conoscenza di tutti i segreti più nascosti degli isolani e quella che sembrava un’isola dove tutti gli isolani erano delle brave persone, in realtà non lo sono.

Linoge non ha niente a che fare con l’isola, infatti non è un cittadino di Little Tall e non ha nemmeno i documenti. Sicché all’inizio del film mi sono chiesta che collegamento c’era tra il cattivo e la persona che aveva ucciso, perché all’apparenza non ce n’era nemmeno uno. 
All’inizio del film, nella casa della prima persona uccisa vediamo questa scritta al muro “datemi ciò che voglio e me ne andrò” e anche qui non si riesce a capire che cosa vuole Linoge.

Mano a mano che la storia va avanti, si capisce che in Linoge c’è qualcosa di strano perché mentre lui sta nella cella, molte persone si comportano in un modo strano, alcune uccidono e altre si suicidano.
Lui, infatti è capace di fare compire delle azioni alle persone, sussurrando delle parole o muovendo le dita delle mani. Anche il bastone con la testa da lupo, influenzerà le persone.
Linoge farà uscire la parte più brutta delle persone, proprio in un momento in cui avrebbero dovuto restare uniti per affondarlo.

Non è una storia, ricca d’azione, ma soprattutto è legata alla psicologia dei vari personaggi che fanno parte dell’isola, che tra l’altro trovo davvero ben fatta. Non è una storia veloce, ma nemmeno lenta e anche nei momenti più calmi non annoia.
Per buona parte del film, Linoge farà fare delle cose orribili agli abitanti dell’isola.

Alla fine Mike scoprirà chi è Linoge, come fa non ve lo posso dire, altrimenti, capireste chi è davvero il cattivo di questa storia.
Mi è piaciuto molto il personaggio di Mike, perché a differenza del resto dei cittadini, non ha commesso crimini gravi, infatti Linoge gli dice “che è una brava persona!”. Lui è l’unica persona che riesce ad affrontare Linoge, nonostante sappia che ha dei poteri strani e che è pericoloso.

Anche se è un horror non fa tanto paura, ne ho visti di più spaventosi, però ci sono alcune scene in cui la musica di sottofondo un po’ tetra e i colori molto scuri, hanno reso le varie scene davvero spaventose, nel senso che ti fanno stare un po’ in tensione.
Mi è piaciuta molto l’ambientazione della storia e secondo me, è stata in grado di renderla migliore.

Alla fine si scopre che cos’è che vuole Linoge ed è un qualcosa di strano, non ci avrei mai pensato. Non sarà facile per la popolazione dargli ciò che vuole, ma a un certo punto accadrà una cosa e si troveranno costretti a farlo. 
Con una votazione decidono di dargli ciò che vuole, perché hanno paura di Linoge. Soltanto Mike, si oppone, alla loro decisione, perché non vuole dargli ciò che vuole.

Ci sono dei temi ricorrenti, come il fatto che i cittadini dell’isola sono isolati dal resto del mondo un po’ come Under the dome, oppure anche se non è una storia di King, il fatto che gli isolani hanno dei segreti, mi ha fatto pensare alla serie tv Twin Peaks.

SPOILER
Quello che non mi è piaciuto è che non viene spigata tanto bene la natura di Linoge, cioè un po’ viene spiegata, ma se non conosci a fondo la religione fai fatica a capire. Si capisce che è un demone. Mi sarebbe piaciuto molto se la sua figura fosse stata più approfondita, magari con delle scene del suo mondo.

Visto com’è finito, cioè che Linoge, si prende il figlio di Mike perché la moglie ha pescato la pietra nera. Ecco, in questa scena, mi sono sempre chiesta se Linoge abbia barato visto che in più scene il figlio di Mike e Linoge in qualche mondo entrano in contatto.

Non mi è piaciuto com’è finito, mi sarebbe piaciuto se avessero lottato contro quel mostro, anche se devo ammettere che faceva paura il fatto che poteva ucciderli tutti quanti, facendoli annegare in mare.


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2 commenti:

  1. Non seguo le serie tv, però il libro mi incuriosisce.

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    Risposte
    1. TI consiglio di guardare anche la serie tv, tanto sono solo 3 puntate da poco più di un'ora.
      La storia è davvero bella.
      Ciao :-)

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