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VI RICORDO CHE IL 3 DICEMBRE ORE 21:00 POTRETE LEGGERE IL PRIMO CAPITOLO PER INTERO. Per leggere i capitoli della prima parte, clicca qui.
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“Ecco la terza parte dell’anteprima.
Fatemi sapere se vi piace questa storia, se avete da criticare, fatelo pure, perché le critiche sono costruttive. Mi piacerebbe ricevere un vostro giudizio. Grazie per aver letto questa storia. Ciao e non perdetevi la prossima ANTEPRIMA IL 30 NOVEMBRE ORE 21:00”.
PARTE 3: UN NUOVO ANNO
Appena videro
arrivare il pullman alzarono un braccio per far capire all’autista che si
doveva fermare.
Salirono
abbordo, timbrarono i loro biglietti, si misero a sedere e continuarono a
parlare tranquillamente con i due ragazzi che avevano incontrato alla fermata
dell’autobus; ma appena il tempo di mettersi a sedere che un altro bambino li
notò. Questo bel bambino dai capelli biondi e di appena cinque anni li
osservava in silenzio, con gli occhi e la bocca spalancata, come se in
quell’istante avesse visto il personaggio preferito dei cartoni animati.
«Sono loro!,
sono loro i ragazzi che hanno salvato il natale». Gridò quel bambino e
all’improvviso i quattro fratelli smisero di parlare e rimasero in silenzio a
osservarlo.
Tutte le persone
presenti in quell’autobus, si voltarono a vedere quel bambino che con una mano
stava indicando Henry; che era felice di tutto questo apprezzamento che
riceveva dalle persone che lo incontravano per caso.
In un primo
istante e nel silenzio più assoluto, Henry e la sua famiglia si misero a
guardare tutta quella folla che li osservava e dopo, incominciarono a gridare
dalla gioia, una gioia che veniva dritta dai loro cuori.
Henry e i suoi
fratelli passarono tutto il tempo a fare le foto e a firmare autografi. Da
quanti autografi aveva fatto, il polso di Henry si era indolenzito.
Quando
arrivarono in prossimità della loro fermata, quella che li avrebbe portati alla
stazione dei pullman, la prenotarono.
Presero le loro
valige e in fila indiana s’avvicinarono alla porta d’uscita del pullman.
Scesero e le persone che si trovavano all’interno dell’autobus, incominciarono
a salutarli e a muovere e battere le mani sul finestrino.
Anche lì,
c’erano delle persone che non appena li videro, gli andarono vicino per
abbracciarli e ringraziarli per tutte le cose belle che avevano fatto.
Dalla stazione
degli autobus, s’avviarono a piedi fino all’aeroporto e da li, sarebbero
ritornati a casa.
CONTINUA…
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