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sabato 3 gennaio 2015

I LIBRI PEGGIORI CHE HO LETTO NEL 2014

Una rubrica simile a quella che faccio a fine mese, ma con la differenza che qui, troverete commenti brevi. Non sono riuscita a racchiudere i libri che non mi piacciono in un genere, perché alcuni, anche se non li ho messi nella top 3 (del post precedente) mi sono piaciuti e non li reputo talmente brutti da metterli nei libri brutti; per questo, ho deciso di fare una classifica generale

I TRE LIBRI PEGGIORI CHE HO LETTO


1. The returned – Jason Mott
Questo è una libro che ho comprato dopo essere venuta a conoscenza della serie tv. La domanda che mi ponevo era “perché le persone morte ritornano in vita?”. A questa domanda, non ho trovato una risposta. Questa cosa inizialmente ha inciso in parte sul mio giudizio, ma poi ho rivalutato questo libro, perché alle volte, non avere una risposta, non è una cosa negativa. Anzi, qui ci poteva anche stare, il fatto di non sapere perché ritorno in vita. La cosa che proprio non mi piaciuta di questo libro è stata la narrazione, che non mi ha attirato e non mi ha creato quella curiosità che a volte mi spinge a leggere un libro in pochissimo tempo. 


2. Svelami – Emma Mars
Una storia davvero intrigante. A questo punto vi starete chiedendo per quale motivo l’ho messo tra i libri brutti?. Semplice, molte volte la narrazione era davvero pesante e noiosa, ricca di scene che potevano essere tolte o accorciate. Ecco perché nella guida per scrivere un libro vi ho spiegato, quando allungare o scorciare una scena.


3. Sei tu – Federico Moccia
Il seguito di quell’attimo di felicità, non mi piaciuto del tutto. Non ho trovato le stesse emozioni che ho percepito nel primo libro. Non mi è piaciuto il fatto che i due protagonisti avessero un modo di comportarsi diverso. Vi faccio un esempio, nel primo libro Nico, perde il padre e questa cosa si sente che lo tormenta e questa cosa, lo ha reso un personaggio che mi ha colpito; nel secondo libro, ho avuta la sensazione che non sentisse più la mancanza del padre. E quando vanno a cercarla, il percorso che compiono per trovarla, è una cosa troppo forzata e che nella realtà non sarebbe mai potuta accadere.

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