TITOLO: Allegiant
AUTORE: Veronica Roth
EDITORE: Deagostini
PAGINE: 544
PREZZO:14.90 €
DATA DI USCITA: 18/03/2014
TRAMA:
AUTORE: Veronica Roth
EDITORE: Deagostini
PAGINE: 544
PREZZO:14.90 €
DATA DI USCITA: 18/03/2014
TRAMA:
La realtà che Tris ha sempre conosciuto ormai non esiste più, cancellata nel modo più violento possibile dalla terrificante scoperta che il “sistema per fazioni” era solo il frutto di un esperimento. Circondata solo da orrore e tradimento, la ragazza non si lascia sfuggire l’opportunità di esplorare il mondo esterno, desiderosa di lasciarsi indietro i ricordi dolorosi e di cominciare una nuova vita insieme a Tobias. Ma ciò che trova è ancora più inquietante di quello che ha lasciato. Verità ancora più esplosive marchieranno per sempre le persone che ama, e ancora una volta Tris dovrà affrontare la complessità della natura umana e scegliere tra l’amore e il sacrificio.
Mi devo ancora riprendere dalla lettura di quest’ultimo volume. È stata un lettura molto intesa e che nella sua semplicità, è riuscita a trasmettermi dei concetti veramente importati.
Ora che sono giunta alla fine, posso dire che questa è migliore saga distopica che io abbia mai letto. È addirittura migliore di Hunger games, anche se questa saga, merita una lettura e se non l’hai ancora fatto, ti consiglio di dargli una possibilità.
Nel libro precedente c’eravamo lasciati con Tris che aveva proiettato quel video della sua antenata, facendo sapere a tutti che c’era un mondo al di la delle fazioni.
La situazione dove risiedono Tobis, Triss e tutti gli altri non è delle migliori, perché per non farla condannare, Tobias è costretto a far credere a tutti che ha lascito Tris. In questa parte del libro, mi sono piaciute molte le volte in cui sono potuti stare da soli.
Decido di andarsene, per scoprire che cosa ci sia al di la delle fazioni. Mi è piaciuto il fatto che Tris ha deciso di salvare e portare con se il fratello. Questa scelta è molto in tema con il personaggio. Secondo me, in quasi tutto il libro è contrastata: tra il ricordo del fratello prima della scelta delle fazioni e quello dopo la scelta delle fazioni che, appunto, l’aveva quasi uccisa. Ma in questa parte del libro prevale il cuore sulla ragione.
Una volta arrivati a questo posto, mi è piaciuto molto il fatto che lentamente la scrittrice ci ha dato il tempo di capire tutti i meccanismi di questo centro. Ci sono state delle cose inaspettate, che mi hanno incuriosito nella lettura e mi hanno spinto a finire il libro nel minor tempo possibile. Ho capito meglio la madre di Tris.
Questo centro non mi è piaciuto per niente, aveva creato le fazioni e quando il loro progetto delle “fazioni”, non andava, non si facevano alcun scrupolo a uccidere le persone o a resettarle cancellandogli la memoria.
Questo libro e in particolare Tris, lascia un bel messaggio non conta essere o non essere divergenti, ma la persona che sei. Quando nei libri, ci sono questi bei messaggi, mi colpiscono, perché, poi, nella nostra società conta più l’apparire dell’essere.
Ho capito meglio la questione delle fazioni e del motivo per il quale agivano in un determinato modo. Non mi più piaciuto il fratello di Tris, da dopo che l’aveva quasi uccisa, solo perché doveva fare come gli diceva Jeanine. Ma leggendo questo libro, ho capito che non era colpa sua, non dipendeva da lui l’essersi comportato in una maniera così crudele.
La doppia narrazione Tris-Tobias ha esaltato questo libro rendendolo ancora migliore dei precedenti, perché, in qualche modo sono riuscita a capire meglio i due protagonisti e anche gli altri personaggi secondari.
C’è stato un cambiamento in questo libro:
Tris è quella forte e determinata
Tobias è quello che si sente insicuro.
Mi piaciuto quando si vede quella scena in cui la madre di Tobias tiene tra le mani un ricordo del figlio. Questa cosa mi ha fatto capire che nonostante tutto, nonostante sembri una dura che vuole imporre a tutti un mondo senza fazioni, è anche un personaggio molto sensibile e che vuole molto bene a suo figlio.
Mi è piaciuto molto il modo in cui Tobias e sua madre si riavvicinano e che lei sceglie di riavere il figlio piuttosto che fare una guerra contro l’altra fazione che voleva ricreare le fazioni.
SPOILER NON LEGGERE DA QUI IN POI, PARLO DEL FINALE.
Il finale mi ha tenuto con il fiato in sospeso per tutto il tempo, trascinandomi pagina dopo pagina nel magico mondo di Allegiant.
Quando Tris aveva lottato contro il siero della morte e ne era uscita vincitrice, avevo tirato un sospiro di sollievo.
Quando si ritrova di fronte David e una squadra armata, non ha scampo e muore, ma prima di questo riesce nel suo piano di liberare il siero della memoria. E li è pensato, "non non è possibile... non può....essere vero, ci deve essere una soluzione?".
Questo finale, a caldo, subito dopo la fine del libro non mi era piaciuto, perché avrei preferito che dopo, Tris e Tobia, potessero vivere insieme, in pace e in un mondo migliore.
A freddo vi dico che è stato un bel gesto quello di sacrificarsi per il fratello, che non sarebbe sopravvissuto a siero della morte. Mi piaciuto il fatto che l’avesse perdonato e che non voleva che lui perdesse la vita.
Sicché, mi è piaciuto a metà questo finale, non mi ha soddisfatta appieno, ma non è stato nemmeno così brutto.
Invece non mi piaciuto per niente il fatto che Tobias stava per bere il siero della memoria per dimenticare Tris; certo, la sua morte gli ha causato il dolore, ma cancellarla così dalla sua vita, sarebbe stato come portare via una cosa bella della sua vita e che era riuscita a cambiarlo e a renderlo migliore.
L’ultima scena quella in cui spargono le ceneri sulla ruota panoramica l’ho trovata molto commovente.
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