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venerdì 25 dicembre 2015

ACROSS THE TIME PARTE 4

Ecco la sorpresa!, che ne dite è un bel regalo per il giorno di natale.

Prima questa storia non vi piaceva, ma ho visto che dal sondaggio che volete che la porti avanti.

Ero andata un pochino avanti rispetto ai pezzi che vi avevo postato sul blog, sicché voglio condividerlo con voi. Non è tanto lungo, ma conto di riprendere questa storia, per scoprire insieme a voi come perseguirà. Anche se io un po' lo so come prosegue.

Dopo aver letto questo pezzo volete ancora che porti avanti questa storia?

Il 31 dicembre ci sarà un'altra sorpresa, ma non vi dico cosa ahahahahahah (risata malefica). 
Un piccolo indizio (visto che è natale), è qualcosa che ho scritto; ma non è il continuo di questa storia.

Rimase per qualche istante a fissare quello schermo del computer, era come imbambolato. Non riusciva a staccarsi, perché, in qualche modo, avrebbe voluto dire perderla ancora.
I suoi occhi incominciarono a diventare lucidi, non poteva imprigionare quell’emozione che sentiva dentro al suo cuore.
Mille emozioni passavano nella sua mente, mille immagini di una vita passata, stavano passando nella sua testa.
S’alzò dalla sedia, facendola strusciare per terra. Era triste e allegro allo stesso tempo.
Il suo cuore incominciò a battere all’impazzata, il suo respiro stava diventando sempre più affannato. Non ci capiva niente, non capiva perché poco fa aveva parlato, con lei, lei che nei negli ultimi anni, aveva dato un senso alla sua vita.
Non voleva pensare, non voleva pensare a niente, se si fosse soffermato a pensare a lei sarebbe ricaduto nel baratro, in cui era caduto quando l’aveva persa.
Aprì il cassetto della scrivania per prendere il suo ipod e le cuffie. S’avvicinò all’armadio e buttò all’aria tutti i suoi vestiti per trovare dei pantaloncini e una maglietta. Lanciò tutti i vestiti sul letto e quando trovò quelli giusti li indossò, prese l’ipod e andò fuori a correre.

Cercò la musica giusta nel suo ipod, quella che quando la senti ti pensare solo al ritmo della musica. Dopo, si mise a corre, muoveva le gambe senza pensare; in quel momento era come se avesse scollegato il cervello. Gli piaceva non pensare a niente e godersi i profumi dell’ambiente che lo circondava e i profumi della primavera quando venivano esaltati dall’odore della pioggia.
 Tutte le cose strane che erano capitate in quei giorni avevano riportato alla memoria i bei giorni che aveva passato insieme a lei, facendogliela mancare ancora di più.
Il sole era già calato e il cielo, lentamente, stava diventando sempre più scuro, come le tenebre che sentiva dentro al suo cuore.
Ormai era da quasi un’ora che correva, ma non si sentiva per niente stanco, anzi sentiva che aveva bisogno di correre un altro po’.
Cercava di non pensare a lei per non stare male, ma gli bastava vedere un luogo in cui erano stati insieme, per incominciare a pensare a lei.

Senza neanche rendersene conto era arrivano davanti alla casa del suo migliore amico. Ormai, non sapeva più da quanto tempo correva, aveva perso la cognizione del tempo.
Avvicinò il dito al campanello, per suonare, quando tutto a un tratto tolse la mano.
“Cosa sto facendo?, cosa gli racconto?e come può credermi se neanch’io riuscirei a credermi”.
All’improvviso si era fatto prendere dall’ansia. Passò qualche minuto in cui cercò di rilassarsi e dopo, suonò il campanello e attese che il suo amico Samuel venisse ad aprirgli la porta.
“Che sciocco che sono, lui è il mio migliore amico e sicuramente mi potrà dare dei consigli?. Se lui mi avesse raccontato, queste cose che stanno accadendo a me, io l’avrei ascoltato senza prenderlo in giro”.
Restò per qualche minuto davanti al cancello, quando cominciò ad aprirsi, vide Samuel affacciarsi alla porta.
Samuel rimase per qualche istante sulla soglia della porta, mentre osservava in silenzio il suo migliore amico, che prima di camminare verso la porta aveva abbassato la testa e socchiuso i suoi occhi. C’era qualcosa nel suo sguardo, qualcosa che lo turbava.
Erano amici fin da quando erano nella culla e si capivano senza guardarsi.
«Entra?. Dai!». Gli disse, mentre il cielo stava diventando sempre più minaccioso di pioggia.
Dennis, alzò il volto fino ad incontrare gli occhi dell’amico e lentamente, s’incamminò verso di lui.
Una volta entrato, chiuse la porta alle sue spalle. Proseguirono e salirono le scale per arrivare alla camera di Samuel.
Una volta entrati, chiusero la porta e si misero a sedere.
«Che hai amico?». Gli disse mentre lo osservava attentamente negli occhi e si rendeva conto che aveva la stessa espressione di quando aveva perso Nora.
«Sembri stravolto come quando…». Samuel non riuscì a terminare la frase.
Qualche istante dopo, Dennis abbassò il volto e quando lo rialzò per incontrare gli occhi di Samuel, i suoi erano diventai lucidi. Cercava di trattenere le lacrime, non voleva piangere, ma non voleva nemmeno tenersi tutto dentro.
«È se ci fosse ancora speranza?». Gli disse tutto d’un fiato Dennis.
«Che cosa?». Gli chiese, non capendo che cosa volesse dire.
Denis sospirò e per qualche istante rimase in silenzio, doveva trovare le parole giuste.
«Lo so che non mi crederai, ma è da un po’ di tempo che accadono cose strane. Lo sai che in cantina ho una scatola con tutte le cose che mi aveva regalato Nora. Be!, l’ho trovate tutte sparse per la casa e quando sono andato in cantina, tutte quelle cose erano posizionate  per terra, in mondo da formare la frase “c’è ancora speranza”. Ma non è tutto ho avuto la sensazione che qualcuno mi poggiasse la mano sulla spalla. La cosa più strana che poco fa, ho parlato con Nora attraverso Facebook».
L’amico lo guardò per qualche istante, non sapendo cosa dirgli. Non voleva ferirlo e allo stesso tempo, non voleva illuderlo.
«Amico, Nora… non c’è… più…». Gli disse tutto d’un fiato, facendo perfino fatica a pronunciare quelle parole. Nora era anche un amica di Samuel e anche lui aveva sofferto quando lei se ne era andata.

2 commenti:

  1. Cavolicchio, mi tieni sulle spine cosi XD
    Spero continuerai presto questa storia. Perché ancora non ho capito dove va a finire e soprattuto come finisce, sono in ansia!

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    1. Lo sai che cosa ho pensato quando ho letto il tuo commento: "il libro che sto correggendo tiene ancora di più sulle spine".

      La continuerò presto. Io lo so come proseguirà la storia! XD
      Sono davvero felice che questa storia ti piaccia e che la leggi. :-)
      Ciao, Ciao. :-)

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