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martedì 26 maggio 2015

RECENSIONE (48) - IL PICCOLO PRINCIPE DI ANTOINE DE SAINT-EXUPÉRY







TITOLO: Il Piccolo Principe
AUTORE: Antoine De Saint-Exupéry
EDITORE: Bompiani
PAGINE: 133
PREZZO: 7.90€
DATA DI USCITA: 26/11/2014









TRAMA:
"Sei anni fa ebbi un incidente col mio aeroplano nel deserto del Sahara. Qualche cosa si era rotta nel motore, e siccome non avevo con me né un meccanico, né dei passeggeri, mi accinsi da solo a cercare di riparare il guasto. Era una questione di vita o di morte, perché avevo acqua da bere soltanto per una settimana... Potete immaginare il mio stupore di essere svegliato all'alba da una strana vocetta: "Mi disegni, per favore, una pecora?"... E fu così che feci la conoscenza del piccolo principe." A settant'anni dalla pubblicazione negli Stati Uniti del libro, "Il Piccolo Principe" è divenuto un long seller internazionale, un testo che ha fatto innamorare milioni di lettori nel mondo.

RECENSIONE:
Dopo aver saputo che quest’anno sarebbe uscito il film di questo libro (clicca qui per leggere il mio post sul film del piccolo principe) ho deciso di leggerlo.
Ne ho sempre sentito parlare molto bene di questo libri, che addirittura è stato tradotto in tantissime lingue.

La storia inizia con un pilota di aerei che quando precipita nel deserto del Sahara incontra il Piccolo Principe. Questo bambino gli fa una domanda strana “Mi disegni una pecora?”. Il pilota gli chiede il motivo di questa sua richiesta e il Piccolo Principe, gli racconta che proviene da un asteroide lontano, dove abita da solo con tre vulcani di cui solo uno attivo. Il suo pianeta è piccolissimo e quando una mattina trova una rosa rimane incantato da questo fiore tanto che lo protegge sotto una campana di vetro. Ma nel suo pianeta crescono i baobab, che anche se li estirpa, rischiano di soffocare la sua rosa. Per questo, parte per trovare una soluzione.

Mi è piaciuto molto questo libro, è stata davvero una bella lettura, anche se penso che sia troppo sopravvalutato.

Questo libro ha diverse chiavi di lettura:
Il bambino vede questa storia fantastica e s’immerge con la sua mente nelle avventure che vive il Piccolo Principe.
L’adulto o il ragazzo, oltre a vivere questa storia fantastica, riesce ad andare altre a quello che c’è scritto nel testo.

Il libro ci ricorda come eravamo da bambini e come ogni cosa ci stupiva, quasi come se fosse una meraviglia. Questo libro ci mostra il mondo visto dagli occhi del bambino a contrasto con l’aviatore che nonostante sia un adulto ho avuto quasi l’impressione che avesse ancora dentro di se un po’ di ingenuità bambinesca.
Mi è piaciuta molto la parte in cui il Piccolo Principe racconta al pilota gli incontri ha fatto nei diversi pianeti. Oltre a essere delle storie belle, nascondono una metafora della natura umana.

Il Re dell’asteroide B 325:
Il re esercita su tutto il suo mondo con potere assoluto e dice che la notte sente il suo unico suddito, un topo. Pensa anche di esercitare il potere sul tramonto del sole. Ordinerà il Piccolo Principe a sedersi, infatti questo re da solo ordini ragionevoli e cerca così di soddisfare la sua sete di potere. I suoi ordini non portano mai a nulla.

Il vanitoso dell’asteroide B 326:
Il vanitoso crede di essere il più bello e intelligente di tutti, nonostante sia l’unico abitante del suo pianeta. È senza ammiratori e si loda da solo.

L’ubriacone dell’asteroide B 327
Vive solo con le sue bottiglie e passa il suo tempo a bere per dimenticare che si vergogna di bere. Il Piccolo Principe, capisce che è quest’uomo è triste e per questo lo vorrebbe aiutare, ma capisce che non può farlo.

L’uomo d’affari dell’asteroide B 328:
Passa il suo tempo a contare le stelle e un uomo grosso che è talmente occupato da non avere il tempo d’accendersi una sigaretta. Scrive il numero di stelle che ha contato e poi lo deposita in banca, per compare altre stelle. Il Piccolo Principe, gli spiega che il possedere qualcosa, non significa soltanto possederla ma essere utile a ciò che si possiede.

Il lampionaio dell’asteroide B 329:
Qui incontra il lampionario una persona che accende il lampione quando il sole tramonta e lo spegne quando sorge. Ma il suo pianeta gira sempre più velocemente tanto che la differenza tra il giorno e la notte è soltanto di un minuto e passa il suo tempo a fare queste cose. Questa cosa è una critica al lavoro a ripetizione.

Il geografo dell’asteroide B 330:
È un uomo anziano che passa il suo tempo a scrivere su dei libri grossi le informazioni che gli danno gli esploratori. Il geografo non si sposta mai dalla sua postazione per conoscere com’è fatto il mondo, mentre il Piccolo Principe la pensa al contrario, ovvero che le cose bisogna conoscerle da sole. Il geografo gli consigli s’andare sulla terra per risolvere il problema dei suoi baobab.

Quando arriva sulla terrà farà degli incontri davvero interessanti, no vi voglio raccontare tutto.
L’incontro più bello di tutta questa storia è quando è in lacrime incontra la volpe, dopo aver scoperto che la sua rosa non è unica come gli aveva detto. 
Mi è piaciuta davvero tanto la parte in cui la volpe gli chiede d’addomesticarla e quando parlano dell’amicizia. È molto bello il sentimento di amicizia che si crea tra questi due personaggi e il modo in cui l’autore ci fa capire quando sia importate il legame tra il Piccolo Principe e la sua rosa.
C’insegna a voler bene alle cose alle quali siamo affezionati.

La parte più commovente di tutto il libro è stata quando l’autore del libro ovvero l’aviatore e il Piccolo Principe si dicono addio e qui il bambino gli fa il più bel regalo.

Gli dice:
“Guarderai le stelle, la notte. È troppo piccolo da me perché ti possa mostrare dove si trova la mia stella. È meglio così. La mia stella sarà per te, una delle stelle. Allora, tutte le stelle, ti piacerà guardarle… Tutte, saranno tue amiche. E poi ti voglio fare un regalo, la mia risata. E sarà proprio questo il mio regalo… sarà come per l’acqua... Voglio dire… gli uomini, hanno della stelle che non sono le stesse. Per gli uni… quelle che viaggiano, le stelle sono delle guide. Per altri non sono altro che delle piccole luci. Per altri, che sono dei sapienti, sono dei problemi. Per il mio uomo d’affari erano dell’oro. Ma tutte queste stelle stanno ziette. Tu, avrai delle stelle come nessuno ha… Quando tu guarderai il cielo, la notte, visto che io abiterò in una di esse, visto che io riderò in una di esse, allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero. Tu avrai, tu solo, delle stelle che sanno ridere!. E quando ti sari consolato, sarai contento di avermi conosciuto. Sarai sempre mio amico. Avrai voglia di ridere con me. E aprirai a volte una finestra, così, per il piacere… E i tuoi amici saranno stupiti dei vederti ridere guardando il cielo. Allora tu dirai “sì, le stelle mi fanno sempre ridere!” e ti crederanno pazzo. T’avrò fatto un brutto scherzo… sarà come se t’avessi dato, invece delle stelle, mucchi di sonagli che sanno ridere…”

Il finale è aperto e per questo non mi è piaciuto tanto. Non sappiamo se il Piccolo principe è riuscito a ritornare sul suo asteroide. Non sappiamo se la pecora, (senza il laccio della museruola), ha mangiato anche la rosa del Piccolo Principe. Ognuno di noi è libero di interpretare il finale. E per voi com’è finito?.


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